Eccoti i consigli di Fulvio Massini e Stefano Baldini su come arrivare pronti a una maratona
Tra i runner l’argomento di discussione o il dibattito più frequente è spesso la corsa, in particolar modo l’allenamento. Si parla tanto di metodi tradizionali e di metodi innovativi, ma spesso viene chiesto quale sia “l’allenamento ideale”. La risposta a tale domanda è semplice: “Dipende da cosa stai preparando!”
L’allenamento è un processo fisiologico di adattamento del nostro organismo in risposta a degli stimoli esterni. Affinché ci sia una risposta positiva, ma soprattutto costruttiva, è necessario che lo stimolo somministrato sia adeguato al livello atletico del runner a cui viene proposto. Ma questo non basta. Un’altra variabile di cui bisogna tener conto è lo stato di affaticamento e di stress in cui si trova l’atleta nel momento in cui si sottopone all’allenamento.
Quindi, l’allenamento ideale si raggiunge solamente se chi lo stila conosce alla perfezione le caratteristiche del soggetto, rispettando la sua condizione atletica, programmando dei cicli di carico, in cui gli stimoli somministrati sono progressivamente crescenti, alternati a cicli di scarico, ovvero a un periodo in cui sono previsti carichi di lavoro ridotti fino al 50%, che fanno “riprendere fiato” all’atleta riducendo il rischio di andare incontro all’overreaching o peggio all’overtraining.
In linea di massima, l’allenamento ideale si ottiene semplicemente con il buon senso, alternando il lavoro pesante a un lavoro leggero e soprattutto, talvolta, concedendosi anche un po’ di meritato riposo!
Allenamenti alternativi
Cosa si può fare in alternativa alla corsa per allenarsi per una maratona? Sia il nuoto sia il ciclismo si sposano bene con la nostra amata corsa. Pur essendo attività completamente differenti dalla corsa dal punto di vista biomeccanico, la ciclicità del gesto tecnico e le molteplici affinità le rendono ottime alternative, trattandosi di attività individuali che non presentano alcuna controindicazione e che impegnano in modo massivo l’apparato cardiocircolatorio e quello cardiorespiratorio. Il ciclismo si può praticare anche per aumentare il carico di lavoro in vista di eventi di lunga distanza, come mezza maratona, maratona e ultramaratona. Il nuoto, per contro, è complementare poiché allena principalmente la parte superiore del corpo, permettendo di armonizzare lo sviluppo muscolare del runner. In circostanze di infortunio, invece, sono attività che contribuiscono a rallentare la perdita della condizione di forma fisica, poiché gravano molto meno sull’apparato locomotore, supersollecitato durante la corsa, e a superare meglio il trauma psicologico post-infortunio.
Alla maratona in tre mesi
Anche se non hai mai corso più di 15-20 km, in tre mesi puoi portare a casa una maratona da 42 km. Chiaramente non arriverai al tuo massimo potenziale, perché avresti bisogno di più tempo per sviluppare una capacità di correre forte per raggiungere il tuo limite per tutti i 42 km. Resti comunque un atleta già allenato, soprattutto se fai certi tipi di attività, quali il ciclismo o il trail running o comunque attività offroad, riesci ad avere una preparazione di base muscolare e un potenziamento che per la maratona ti possono essere sicuramente utili.
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